Il Circolo Culturale "Antonio Gramsci" organizza in collaborazione con l'associazione “Non canto la salsicciaSabato 13 maggio 2017 con inizio alle ore 20,00 l'incontro "PIERO della FRANCESCA, BISANZIO e la CROCIATA" ovvero "Il piano di salvataggio occidentale di Bisanzio nell'allegoria pittorica delle opere di Piero di Borgo". Presenterà ANNA RITA BELLI.
Per undici secoli, per tutto il medioevo, la nozione di ciò che accadeva dall'altra parte del Mediterraneo, a Bisanzio, era stata limpidamente presente all'Europa occidentale. La presenza della questione d'Oriente, dei suoi rappresentanti e dei suoi sostenitori occidentali nella pittura del primo Rinascimento italiano è un argomento che ha recentemente suscitato l'attenzione e la discussione degli storici dell'arte e degli storici medievisti e bizantinisti.
 
Fra le tante opere oggetto di interesse, la tavola urbinate della Flagellazione dipinta da Piero della Francesca e il Corteo dei Magi affrescato da Benozzo Gozzoli nella cappella di Palazzo Medici-Riccardi, rappresentano magistralmente l'allegoria del 'passaggio a Occidente' non solo della cultura bizantina, ma anche l'eredità giuridico statuale romana, ed entrambe le opere vogliono celebrare a vent'anni di distanza il concilio di Ferrara-Firenze del 1439 in vista della conferenza di Mantova del 1459.
Mai come nella prima metà del Quattrocento la scissione della Prima e della Seconda Roma, avvenuta dieci secoli prima con Costantino, e di lì del soglio di Pietro dal trono dei Cesari, era diventata un problema così grande per il papa di Roma. In quel frangente storico l’autorità papale romana, screditata all’interno dal malcostume politico della curia, minata dal moltiplicarsi di antipapi e di gerarchie alternative, aveva ormai il suo vero sfidante esterno non più nell’Oriente grecoortodosso ma nel partito conciliarista dell’Occidente europeo. Tra i protagonisti del tempo, la straordinaria figura del cardinale "orientale"Bessarione. Monaco basiliano e arcivescovo di Nicea, che giunse in Italia al seguito della delegazione bizantina dell'imperatore Giovanni VIII. Nominato cardinale della basilica dei SS. XII Apostoli a Roma divenne parte della curia romana. Fu vescovo di Tuscolo e Primo Abate Commendatario dell'Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata. Il cardinale Niceno fu un sostenitore indomito, con vasta e abile azione diplomatica del "piano di salvataggio di Bisanzio". Impegnato fino alla fine dei suoi giorni, quale legato pontificio presso i sovrani d'Europa, donò la sua ricca e inestimabile biblioteca di codici greci alla città di Venezia; donazione che costituì il primo e più importante nucleo della Biblioteca Marciana.
Per evidenti esigenze organizzative è assolutamente necessario avere una conferma da chi intendesse partecipare, scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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