Dal 17 maggio è LEGGE il Ddl a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo.
L'incontro si è diventato, grazia alla senatrice,  una bellissima lezione di Vita e di Politica. La senatrice, partendo dal racconto degli avvenimenti che condussero al suicidio di Carolina vittima del bullismo in rete, il Cyberbullismo, sua alunna (la senatrice è insegnate di musica nelle scuole). Ci ha fatto capire cosa c'è dietro a questo tragico fenomeno, a quali rischi sono esposti i nostri ragazzi per l'uso distorto della rete, che "stiamo usando male tutti".

 

Quell'episodio dette vita ad un percorso lungo e articolato che ha condotto all'approvazione del DdL sul Cyberbullismo. All'indomani del 17 maggio la senatrice così ha commentato l'approvazione della legge “I ragazzi non vanno lasciati soli, lo avevamo promesso a Novara nel febbraio 2014 assieme alla Ministra Valeria Fedeli, allora vice presidente del Senato, e a Paolo Picchio, papà di Carolina. Oggi possiamo dire di essere stati di parola”. La Senatrice Elena Ferrara osserva che “I casi di cyberbullismo riportati dalla cronaca testimoniano che discriminazione di genere e omofobia sono fra i principali fenomeni che alimentano il bullismo in rete e condizionano fortemente la vita dei nostri ragazzi. Per questo è importante lavorare sull’educazione dei giovani oltre che sull’uso dei social e degli strumenti digitali”. E ci spiega che “Facendo squadra possiamo essere più solidali con chi soffre, anche sulla rete. Aiutiamo il bullo a non assumere comportamenti o posizioni che possono far male agli altri e anche a se stesso, soprattutto quando sono penalmente perseguibili». Al centro del provvedimento c’è naturalmente la scuola, primo ‘luogo’ dei ragazzi, sempre più connessi e, quindi, sempre più a rischio.

L'evento ha costituito un primo importante appuntamento di informazione e confronto sul tema del cyberbullismo a cui sicuramente si darà seguito con altre iniziative, da tenersi in particolare nelle scuole (ed è auspicabile che l'istituto comprensivo "Don Milani" di Monte Porzio Catone sia protagonista) per proseguire insieme in un percorso comune.

Qui di seguito sintesi punti chiave della norma: 
SEGNALAZIONE
Ciascun minore con più di 14 anni, genitore o chi esercita la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato del minore vittima di cyberbullismo.
RIMOZIONE
Qualora entro le ventiquattro ore successive la SEGNALAZIONE non vi sia stata alcuna comunicazione da parte del responsabile ed entro le quarantotto ore non abbia provveduto o non sia possibile individuare il gestore del sito internet o del social, l’interessato può fare istanza al Garante per la protezione dei dati personali, il quale provvede entro quarantotto ore alla rimozione.
AMMONIMENTO
Un provvedimento studiato nella logica di educare e responsabilizzare i giovani che, anche solo inconsapevolmente, si rendono attori di comportamenti penalmente perseguibili.

La procedura dall’ammonimento prevede che fino a quando non sia stata proposta denuncia per diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati, il Questore è chiamato a convocare il minore, colpevole verso altri minori, unitamente a un genitore, ammonendo il medesimo.
EDUCAZIONE CONTINUA NELLE SCUOLE
L’uso consapevole della rete entra a far parte dell’offerta formativa in ogni ordine di scuola. Il Ministero dell’Istruzione adotta delle linee d’orientamento per la prevenzione e il contrasto del fenomeno. Gli uffici scolastici regionali sono chiamati a promuovere progetti elaborati nelle scuole, nonché azioni integrate sul territorio di contrasto del cyberbullismo e educazione alla legalità. E’ disposto, inoltre, che le istituzioni scolastiche promuovano, nell’ambito della propria autonomia, l’educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri ad esso connessi.
TAVOLO INTERMINISTERIALE PERMANENTE
Il tavolo ha il compito di redigere un piano di azione integrato per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, nonché quello di realizzare un sistema di raccolta dei dati per monitorare l’evoluzione dei fenomeni anche avvalendosi della collaborazione con la Polizia postale e le altre forze di polizia.

Il tavolo coordinato dal Miur include i Ministeri dell’Interno, Lavoro e Politiche sociali, Giustizia, Sviluppo Economico e della Salute; Anci, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Garante Privacy, Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori, organizzazioni già coinvolte nel programma nazionale del Safer Internet Centre, nonché una rappresentanza delle associazioni studentesche e dei genitori.
RISORSE POLIZIA POSTALE
Nell’ambito di ciascun programma operativo nazionale sono stanziate idonee risorse alla formazione del personale specializzato alla tutela dei minori sul web. I fondi certi per la Polizia Postale sono per l’aggiornamento ai docenti, nella chiave di individuare referente cyberbullismo per ogni autonomia scolastica e dare luogo alla formazione continua dedicata agli studenti.
REFERENTE PER OGNI SCUOLA
Ogni istituto deve individuare tra i propri docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto. In quest’ottica si programmano corsi di formazione per personale scolastico per garantire l’acquisizione di idonee competenze nell’ambito di azioni preventive a sostegno del minore.

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