Su Repubblica.it lo speciale sul referendum, con le posizioni del Sì e del No e i punti della riforma costituzionale su cui saremo chiamati a votare il quattro dicembre prossimo. Articoli de "la Repubblica di Lavinia Rivara".

3. Turn over a palazzo Madama. Via alla fine del mandato di consigliere. I diritti delle minoranze - Art5. 63. e art. 64.
Come avviene oggi, anche con la riforma costituzionale palazzo Madama eleggerà al suo interno il presidente e l’ufficio di presidenza. Ma il regolamento dovrà evitare che una sola persona cumuli troppi compiti, visto che i senatori avranno già un altro lavoro da portare avanti, trattandosi di consiglieri, sindaci e, forse, anche presidenti di Regione (articolo 63).
La novità principale sta però nella riscrittura dell’articolo 64, che introduce in Costituzione il principio dei diritti delle minoranze (da garantire nei regolamenti parlamentari) e lo Statuto delle opposizioni; quest’ultimo riguarderà però solo Montecitorio, in quanto unica Camera politica eletta direttamente dai cittadini.
Inoltre la nascita di una maggioranza e di una opposizione all’interno del nuovo Senato delle Autonomie non è affatto scontata: il nuovo regolamento potrebbe individuare criteri di aggregazione diversi dagli attuali gruppi politici, magari basati sui legami territoriali, o forme miste. In ogni caso però le norme a tutela delle minoranze e delle opposizioni dovranno essere approvate a “maggioranza assoluta”, cioè dalla metà più uno degli aventi diritto (come prevede già oggi la Carta per i regolamenti parlamentari). Quindi le minoranze dovranno trovare una intesa con la maggioranza sui loro diritti.
Nella riforma si stabilisce anche che i parlamentari hanno “il dovere” di partecipare alle sedute in aula e in commissione: un obbligo finora fissato solo dalle regole interne.
Nel nuovo Senato ci sarà un discreto turnover: i suoi componenti infatti usciranno non appena cesseranno dalla carica di consigliere regionale o di sindaco, sia per fine mandato che per qualunque altra causa. La decadenza sarà automatica e palazzo Madama dovrà prenderne atto. Ma cosa accadrà se un amministratore verrà condannato e sospeso ai sensi della legge Severino? Serviranno norme attuative per stabilirlo.

 

 Perché SÌ - Carlo Fusaro - Professore di diritto pubblico comparato all’università di Firenze
“Più garanzie e legge Severino per i senatori”

La riforma introduce i diritti delle minoranze parlamentari. Ma solo la Camera avrà lo Statuto delle opposizioni. Ci spiega perché professor Carlo Fusaro?

«La riforma parla di “minoranze” per il Senato e di “opposizione” per la Camera perché solo questa darà la fiducia (e la potrà revocare), ed è il voto di fiducia che determina chi è maggioranza e chi è opposizione. Questo permette al futuro regolamento della Camera di riconoscere prerogative aggiuntive ai gruppi di opposizione in quanto tali».

Per il fronte del No questa garanzia è solo apparente, perché i regolamenti dovranno essere approvati a maggioranza. Quindi saranno le maggioranze a decidere i diritti delle minoranze?

«È il tipo di obiezioni che fa cascare le braccia. È la Costituzione vigente - in questo non toccata a prevedere la maggioranza qualificata della metà più uno dei componenti per l’adozione dei regolamenti delle due Camere. Nulla cambia. Se andava bene oggi, perché non dovrebbe andar bene domani?».

Un’altra novità è l’obbligo per i parlamentari di partecipare alle sedute. Si porrà un argine all’assenteismo?

«È una disposizione un po’ demagogica, sono sempre stati e sempre saranno i gruppi politici a far sì che nei momenti che contano il parlamentare sia presente. Servirebbero norme interne per l’imposizione di trattenute sull’indennità per le assenze ingiustificate».

I senatori devono lasciare il seggio quando decadono dal mandato di sindaco o consigliere. Ma che succede se scatta la sospensione prevista dalla legge Severino?

«Occorre distinguere. Non c’è dubbio che il consigliere senatore il quale incorra nella decadenza ex articolo 8 della legge Severino cessa sia dalla carica di consigliere sia da quella di senatore. Diverso il caso della sospensione (in attesa di sentenza passata in giudicato): la questione è delicata. Perché la Severino la sospensione la prevede per i consiglieri regionali ma non per i parlamentari. Tuttavia considerazioni sistematiche suggeriscono che si estenda la sospensione anche al senatore».

Perché NO - Roberto Zaccaria - Professore di diritto costituzionale all’università di Firenze
“La maggioranza concederà diritti all’opposizione
Professor Roberto Zaccaria, non ritiene che ci sia un rafforzamento della democrazia se vengono menzionati nella Carta i diritti delle minoranze e lo Statuto delle opposizioni?
«Di statuto dell’opposizione si parla da una vita: era il momento di introdurlo, almeno con alcune disposizioni di principio, direttamente in Costituzione. Invece l’articolo 64 promette soltanto e rinvia al regolamento. Il regolamento si approva a maggioranza assoluta, un “quorum” che oggi è difficile da raggiungere, ma con la legge elettorale Italicum, il partito che vince le elezioni ha ampi numeri per approvare da solo il regolamento. In altre parole sarà la maggioranza che “concederà” diritti e doveri all’opposizione: molto pericoloso. Le contraddizioni e gli equivoci sono poi diversi. Non si parla di “opposizione”, ma di “opposizioni” e questo depotenzia il discorso. Al Senato poi si parla di diritti delle minoranze. Cosa significa? Si tratta di minoranze politiche? I senatori dei vari schieramenti scelti dai Consigli regionali con metodo proporzionale si riuniranno in gruppi politici simili a quelli della Camera? Se invece si presta fede alla rappresentanza delle istituzioni territoriali, quali saranno le maggioranze e le minoranze?».
Viene sancito l’obbligo di presenza del parlamentari. Non è positivo?
«Questa norma mi pare un inutile manifesto. Già oggi i parlamentari assenteisti sono penalizzati sulla diaria. Temo anzi che con il nuovo voto a data fissa siano indotti a disertare ancora di più».
I senatori dovranno lasciare il seggio via via che decadono da sindaco o consigliere. Ritiene che questo turnover continuo possa creare dei problemi?
«È proprio il turnover che porta a definire il Senato come “Camera dalle porte girevoli” e rende ancora più equivoca la natura di quest’organo. Senatori che entrano e che escono incessantemente e provvedimenti delicatissimi che possono perdere i loro referenti dalla sera alla mattina»

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