Venerdì 15 maggio si è tenuto l'annunciato incontro "Jobs Act - Il Mondo del Lavoro che cambia" nella sede del PD di Monte Porzio Catone. Dopo l'apertura del segretario della sezione Francesco Vescovo e il saluto del sindaco Emanuele Pucci, la senatrice Annamaria Parente (assente l'on. Monica Gregori per impegni parlamentari) ha esposto in maniera esauriente e molto chiara i vari aspetti legati alla complessa riforma del Lavoro. Il numeroso pubblico presente, che ringraziamo, ha partecipato intensamente al dibattito conclusivo con numerosi ed appropriati interventi. Il grande successo della serata è una premessa per successivi sessioni/incontri di approfondimento sul tema del Lavoro raccogliendo i contributi, le richieste e le istanze che proverranno dai cittadini. Seguiranno sicuramente altre iniziative dedicate ai grandi temi di politica nazionale che coinvogono tutti noi.

In apertura Francesco Vescovo ha rivolto un ringraziamento ai partecipanti ed al direttivo che, collaborando attivamente, ha consentito il successo dell'iniziativa; quest'ultima coerente con uno degli obiettivi prefissati fin dalla sua nomina a segretario della sezione, riguardante la discussione di importanti temi di politica nazionale per rendere partecipi i cittadini e ricevere contributi anche con opinioni diverse. La sezione, la cui sede è di proprietà ed è il frutto di sacrifici di tanti iscritti, sente la necessità di informare ed informarsi, parlando e discutendo con la gente.  Sono stati già svolti seminari su un altro argomento di rilievo, l'"Italicum", sul quale si potrà organizzare un incontro. Francesco ha quindi passato la parola a Emanuele Pucci, ricordando che da un anno è il primo sindaco PD di Monte Porzio Catone, in una compagine amministrativa completamente rinnovata rispetto al passato.
Emanuele ha esordito ricordando come non sono mai mancati questi momenti di grande coinvolgimento, e questo <<rende grande onore a chi c'era prima e sopratutto a chi c'è adesso in sezione. Le attività della sezione - aggiunge - sono impegnative e sottraggono tempo al lavoro ed alle famiglie. Lo si fa spinti dalla passione verso la nostra società, oggi divenuta molto complessa,  per cambiarla e migliorarla. Il PD oggi ha assunto una grande responsabilità di governo e di cambiamento della società. È una missione importante da portare avanti per noi e per chi verrà dopo di noi>>.
Annamaria Parente esordisce prendendo spunto dalle parole di Francesco ("Questa sezione è nostra del PD") e di Emanuele ("Responsabilità ... Passione ... Società complessa") che ritiene fondamentali. Il senso di appartenenza ed il rapporto stretto con la gente,  che avverte nella nostra sezione, si sono un po' persi sul territorio, e si riescono ad istaurare sporadicamente solo in occasione delle Primarie. La Responsabilità come parlamentare l'avverte tutta perché "con le leggi cambiamo la nostra vita", ed oggi ancor di più perché se non si attua la Riforma del Lavoro in tutta la sua interezza, non sarà una vera riforma. E aggiunge che <<il senso di responsabilità deve essere  sentito a tutti il livelli dai circoli fino al Parlamento>>.  Lavoro: toccare questo difficile tema in Italia è stato storicamente anche pericoloso; proprio il 20 maggio ricorre il 16° anniversario dell'omicidio D'Antona.  Con la Riforma al via le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ed il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali con l'applicazione dei  nuovi sussidi di disoccupazione:  NASpI ("Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego", in vigore dal 1° maggio, e sostituisce l'ASpI e la Mini-Aspi e potrà arrivare a un massimo di 24 mesi) destinato a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro; ASDI (Assegno di Disoccupazione per lavoratori in condizioni di disagio) che potrà entrare in vigore allo scadere della Naspi, per una durata di sei mesi  (e sperimentale per il solo 2015). Attualmente è allo studio la possibilità di collegare all'ASDI il "Reddito di cittadinanza", proposto dal M5*, (destinato a chi compie 18 anni e ad un costo prevedibile di 17 miliardi). Con la nuova normativa si supera il contratto a progetto - continua la senatrice - linea di confine tra lavoratore autonomo e collaboratore coordinato e verrà applicata la disciplina relativa al lavoro subordinato (dal 2016), dal momento che il Jobs Act definisce in modo inequivocabile il lavoro autonomo ed il lavoro subordinato. In tal modo dovrebbero scomparire le false partite IVA. Restano l’apprendistato ed il contratto a tempo determinato, che però viene reso molto meno conveniente rispetto a quello a tempo indeterminato che gode di sgravi contributivi per 3 anni. Per contro per i nuovi assunti sono più basse le tutele perché il reintegro è previsto solo per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari se il giudice ritiene ingiusta la motivazione. È ancora da attuare il riordino della Cassa Integrazione (ad oggi si sono spese tantissime risorse per le politiche a sostegno del reddito)  e l'abolizione delle Agenzie per l'impiego. È necessario eliminare alcuni abusi della C.I., e trasferire i risparmi sulle politiche attive.  <<Dove vanno i ragazzi a cercare lavoro? - aggiunge Annamaria Parente - di fatto i centri per l'impiego non funzionano, in Italia siamo indietro e se non si inverte la rotta il problema diventa drammatico perché non si può continuare a finanziare la disoccupazione come si è fatto fino ad oggi>>. Le Aziende non riescono  a trovare le qualifiche di cui hanno necessità nel mondo del lavoro e non esiste una banca dati dei disoccupati in Italia, dove c'è contenzioso tra Stato e Regioni per quanto riguarda le competenze del lavoro (a differenza di quanto accade ad es. in Germania, Paese federale dove però lo Stato detta indirizzi). Troviamo anche ostacoli che provengono dalla Costituzione ed è quindi necessario pervenire alla riforma dell' Titolo V prevedendo materie esclusive per lo stato ed altre per le Regioni. A completamento delle riforme dovremo avere nuovi servizi per il lavoro degni di un paese civile e bisognerà realmente aiutare le persone in cerca di lavoro  evitando di finanziare altra C.I.. <<A cosa serve il J.A. se non parte il lavoro? - incalza la senatrice - Oggi spendiamo solo il 60% del Fondo sociale europeo, bisogna invece spendere bene ed in maniera efficace per aiutare chi cerca lavoro>>. Dalla crisi economica si esce anche con nuove linee di intervento. La Banda Larga ad esempio porterà in Italia 6 miliardi nei prossimi 5 anni. Si calcola che le Aziende necessiteranno di 20.000 persone solo per il primo anno: dove le troviamo? Bisogna individuarle anche tra i settori che espellono lavoratori; il tema delle competenze si rende fondamentale. Queste sono scommesse importanti, se ci riusciamo allora avremo risultati importanti con il J.A.. Rispetto a sei mesi fa la situazione sul mondo del lavoro che cambia oggi è diversa, se ci fossimo fermati a discutere a fine 2014 avremmo dibattuto unicamente sull'articolo 18, ora possiamo ragionare sulle nuove evoluzioni introdotte dalla Riforma in atto.
Sia apre a questo punto il dibattito con il pubblico, moderatore Antonio,   e il primo intervento è del prof. Massimo Paci, il quale esordisce con un apprezzamento sulla relazione della Senatrice ed in particolare sulle nuove prospettive di inserimento dei lavoratori e di riforma dei servizi per l'impiego. Creare un'Agenzia nuova è una delle riforme  importanti da portare a termine. Siamo abituati a vedere una ricerca di lavoro attraverso amicizie e per vie privatistiche, ma ci scontriamo anche con il settore pubblico. La riforma della Pubblica Amministrazione è fondamentale; il problema sarà quello di trovare forze, competenze e non cadere nella burocratizzazione. Le Regioni non ci aiutano, occorre restituire allo Stato Centrale nuovi poteri in questo importante settore. Ci sono delle eccezioni in Italia, ad esempio in Trentino troviamo un'Agenzia del Lavoro che funziona realmente. Oggi serve una Riforma per creare un Servizio Nazionale per l'Impiego, che deve anticipare la sua azione nei confronti dei disoccupati. Altro aspetto basilare è la Scuola. Prendendo sempre  ad esempio la Germania, in quel paese esiste un rapporto stretto tra Aziende e Scuola. È fondamentale anche in Italia instaurare un sistema che metta in stretto contatto, faccia parlare, istituzioni scolastiche e aziende.  E lo Stato deve intervenire con una Politica Industriale, con programmi pluriennali intervenendo opportunamente sul mercato del lavoro. Bisogna poi  continuare con la  gestione degli ammortizzatori sociali con l'INPS, che ha sedi locali dislocati su tutto il territorio che funzionano bene (oltre ad un buon sistema informativo). L'idea poi sarebbe quella di avere centri per l'impiego che erogano anche formazione professionale e gestiscono gli ammortizzatori sociali.
L'intervento che segue è di Lorenzo, che porta una sua testimonianza a conferma dell'inutilità dei Centri per l'Impiego, cosi come oggi sono concepiti. Ricorda poi Lorenzo come lo stato nel dopoguerra era più presente di oggi, quando all'interno dell'IRI fu istituito l'IFAP, che era un istituto di  Formazione dove le Aziende partecipanti davano indicazioni su quelle che erano le esigenze per il mondo del lavoro. Oggi lo Stato ha un'impostazione liberale che non fa programmazione; occorre invece che si torni ad una diversa e più importante presenza dello stato e si torni a definire piani previsionali.
Valter chiede se le Agenzie interinali che hanno "massacrato il mercato" spariranno con l'attuale riforma del lavoro. Evidenzia inoltre il malcostume legato alla formazione professionale, evidenziando che in alcune regioni se non si faceva parte di una determinata sfera politica non si poteva erogare formazione.
L'argomento introdotto da Martina riguarda le partite IVA e le collaborazioni. Attualmente c'è una fascia di lavoratori che lavorano in regime di partita IVA fino a circa quarant'anni a 800 euro al mese. Se non si interviene il problema resta. In Italia non c'è ancora una vera attenzione verso le politiche attive. Per quanto riguarda invece la Concertazione chiede quale ruolo si vuol dare ai sindacati, è un peccato che non ci sia confronto con le organizzazioni sindacali.
Seguono altri interventi: Chi controlla che le aziende che stipulano contratti a tempo indeterminato investano nei tre anni o invece chiudono e vanno all'estero?  È previsto qualcosa per i precari della scuola? Quali tipologie di contratti sono state abolite? È possibile avere qualche informazione in più sui licenziamenti collettivi? Prestare attenzione affinché la richiesta di 20000 posti di lavoro per la banda larga non sia un nuovo grande flop come accadde per l'emergenza geologica in Italia. Le banche non erogano mutui neanche con i nuovi contatti a tempo indeterminato.
Francesco S. è scettico sulla previsione che le tutele crescenti creeranno occupazione. Il problema centrale a suo parere è quello di creare validi strumenti per dare occupazione ai giovani e anche ai cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.
A chiusura del dibattito arrivano le constatazioni finali e le risposte della senatrice. Dobbiamo istituire un Sistema Paese più  semplice e snello nelle procedure per poter investire. Esiste un problema di responsabilità sociale delle imprese, dobbiamo fare in modo che le aziende che arrivano in Italia diano qualcosa in cambio. Non deve più accadere che ci siano aziende straniere che prendono finanziamenti in Italia e poi chiudono (v. Whirlpool a Caserta). Altro tema è la digitalizzazione che in Italia è ancora molto carente, tante piccole aziende, strutture alberghiere ecc. non entrano in rete perdendo opportunità commerciali; siamo in un'epoca di nuova rivoluzione industriale di cui non ci rendiamo pienamente conto. Sotto questo aspetto manca una vera politica industriale. Altro aspetto, le politiche attive non sono attualmente ancora tra le priorità da perseguire. Nella Delega Lavoro c'è la governance in cui dovrebbe entrare l'INPS. Un unico punto in cui erogare gli Ammortizzatori sociali e fare politiche per l'Impiego (vedi ad es. la Germania). In questa Agenzia si deve costituire nello stesso punto un Centro per l'impiego che faccia anche interventi di riqualificazione attraverso la formazione. Inoltre le imprese devono entrare in un percorso Azienda-Scuola-Lavoro. Bisogna infine dare la possibilità  di fare un orientamento al lavoro continuo. Nel nostro sistema attualmente è difficile che i ragazzi riescano ad avere una visione globale di esperienze e di possibilità occupazionali.  Solo chi fa l'Erasmus ha una marcia in più. Di fatto manca una programmazione per avere una visione su quali settori ci sono opportunità e  investimenti, in maniera tale che ogni persona possa essere accompagnata e formata per tutta la vita. Per quanto riguarda le Agenzie interinali, queste in realtà non devono sparire, ma devono avere una fortissima direttiva dal Pubblico. Per quanto riguarda un altro tema molto importante che è stato toccato durante l'incontro, attualmente non ci sono più i Contratti a Progetto. Nel settore delle  partite IVA la senatrice ammette che ci sono stati diversi abusi. Tutto il tema del Lavoro autonomo sarà affrontato in un altro DDL che sarà presentato. Licenziamenti: il Jobs Act ha istituito nuove norme per i licenziamenti individuali (o individuali plurimi che riguardano fino a 4 persone) e per quelli collettivi (almeno 5 lavoratori nell'arco di 2 anni). Di fatto l'istituto delle due forme di licenziamento è lo stesso. Aziende e commercio: l'Italia parteciperà al forum del trattato transatlantico per il commercio, ciò significa che se le piccole aziende non si rinnoveranno, rischieranno di scomparire. Per quanto riguarda i sindacati, la Parente è dell'avviso che devono cambiare, se non si rinnovano restano indietro. Poi  la senatrice fa una riflessione conclusiva sulle tematiche interne del partito: <<La sinistra del PD deve fare cose di sinistra nel 2015;  dobbiamo rinnovare mentalità e valori. La grande difficoltà della Sinistra è come garantire pari opportunità di accesso al lavoro in un mondo di disuguali, altrimenti come di fatto accade oggi andranno avanti i figli di papà. Laddove tutti hanno parità di accesso, chi ha merito va avanti. Bisogna abbandonare battaglie per un mondo che non c'è più; questo è il vero terreno della sinistra, su cui dobbiamo costruire una stagione riformista>>. Per concludere la senatrice ribadisce che il Jobs Act sarà realmente una Riforma del Lavoro, solo se riusciamo a realizzarla nella sua interezza.

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