All'indomani del deludente risultato elettorale del PD, il circolo di Monte Porzio Catone ha sottoscritto un documento, una lettera aperta, con diverse riflessioni e proposte. Viene chiesto un maggior coinvolgimento della "base", degli iscritti e dei circoli nei processi decisionali. Un processo ineluttabile che lo stesso segretario Enrico Letta indica nella sua lettera “Apertura, opposizione, nuova vita.”

Mario Ciraci Segretario Circolo PD di Monte Porzio Catone

Vorremmo esordire con le parole di Walter Veltroni: <<L’astensionismo racconta della grande solitudine dei cittadini, della loro distanza da una politica algida e furbacchiona, dalle manovre di palazzo elevate a finissima strategia ... Mi colpisce il fatto che esponenti politici di varia natura, perduti milioni di voti in pochi anni, già si interroghino, dividendosi, sulle strategie di alleanze per le prossime elezioni. Invece di chiedersi, con disperazione e sincerità, dove siano finite quelle persone, e capire come cercarle, incontrarle, convincerle>>. Il PD sta seguendo questa strada? Speriamo fortemente che non sia così.

Al primo posto, ci deve essere l'ascolto, lo stare vicini, concretamente, alle persone, soprattutto agli ultimi, ai più deboli, ai più fragili, in ogni momento, non cercarli solo per avere un voto. Chi come noi fa politica dal basso, nelle sezioni, questo lo chiediamo da sempre. Non sono state date risposte concrete alla voce delle persone, ai loro problemi quotidiani, al lavoro precario, all'assenza di lavoro. In tanti non riescono ad arrivare a fine mese, perché le retribuzioni calano o perdono sempre più il potere di acquisto. Servono risposte al mondo giovanile, che ci segue sempre di meno, serve fare di più per le donne, per la scuola, per i diritti sociali e civili.

I circoli sono poco ascoltati o per niente, non sono coinvolti nei processi decisionali, devono invece esserne al centro, come da sempre auspichiamo. Ogni singolo circolo può far sentire la sua voce all’interno di un coordinamento territoriale (come ad es. l’area Tuscolana) per far pervenire proposte, istanze alla direzione del partito. Dobbiamo far sentire la nostra voce sui programmi, sulla data del Congresso e anche sulle candidature. E sembra che, finalmente, si vada in questa direzione.

Il nostro timore, una volta leccate le ferite per i risultati elettorali, fatte un po’ di promesse di rinnovamento, è che troppo resterà come prima, nei rapporti con la gente. Il PD si è rinnovato? Volti nuovi ce ne sono, ma sono anche rimaste salde figure intramontabili, che, speriamo, non cerchino di frenare il rinnovamento tanto auspicato. Serve uno scossone vero, lasciare spazio a idee e persone nuove, ai giovani.

Il PD deve tornare ad essere un partito di sinistra, dire e fare cose di sinistra. Il M5s di Conte ha “scippato” a sinistra uno spazio che doveva essere del PD, agli occhi di tanti elettori i veri progressisti sono loro. Probabilmente perché paladini del reddito di cittadinanza, con una impennata di consensi al Sud e nelle isole, ma forse anche per altre istanze che hanno fatto presa tra la gente. Come anche FdI ha raccolto tanti consensi nelle periferie, tra i lavoratori. Come si spiega che il PD è maggioranza soprattutto nei centri storici, nelle grandi città? Eppure noi abbiamo da dire e proporre molto di più ai lavoratori, ai giovani, alle donne, ai più fragili. Abbiamo perso consensi perché non veniamo più visti come il partito che sia al servizio della gente.

Oggi, all’indomani di un risultato elettorale deludente, dobbiamo pensare seriamente ad un partito nuovo, che sia realmente rifondato; il primo pensiero non deve essere la corsa alla segreteria. Beninteso, è importane una segretaria o un segretario che sappia dare nuovi impulsi, un volto nuovo, magari giovane, ma servono prima i contenuti.

In sintesi alcuni spunti e proposte:

Puntare ad un Congresso dove si cerca solo una nuova Segretaria o Segretario e dove ci sarebbe un più o meno ampio rimescolamento di nomi e incarichi è assolutamente limitativo e insufficiente.

  • Anche alcune procedure organizzative debbono essere modificate con l’obiettivo di rendere meno verticistica la struttura del Partito.
  • Lo stabilire una distinzione tra gli incarichi del partito con l’attività parlamentare è ritenuto un cambiamento auspicabile. È finalizzato a liberare energie per una rinascita del Partito stesso, cui i Dirigenti eletti in Parlamento non possono dare adeguata attenzione. Rendere distinti i ruoli premetterebbe certamente di avere una maggiore disponibilità da parte dei Dirigenti del Partito, a tutti i livelli, di poter interloquire maggiormente con i Circoli e in ultima analisi con le persone. Oggi tutto questo è obiettivamente difficile.
  • Tornare alla precedente modalità di tesseramento cartaceo, rendendolo preponderante rispetto al tesseramento on line. È un aspetto importante, affinché non si interrompa il filo che lega gli iscritti ai Circoli che deve restare il momento fondamentale di raccordo tra ciò che il territorio esprime in termini di esigenze e le iniziative che il partito tramite i suoi eletti deve trasmettere al legislatore.
  • La stessa iniziativa delle Agorà, se si è dimostrata uno strumento utile nella elaborazione di idee, è poi totalmente mancata nella parte di un più ampio coinvolgimento dei circoli. 

Dobbiamo “rimboccarci le maniche”, tutti, stare tra le persone e, ne siamo certi, solo così ne usciremo. Ce la faremo. Forza PD!

Il Segretario e il  Circolo PD di Monte Porzio Catone

 

 

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