Emanuele Pucci, monteporziano, 32 anni, laureato in legge, è il Candidato Sindaco per il Partito Democratico di Monte Porzio Catone per le Primarie di coalizione. Alle primarie del prossimo 9 marzo Emanuele contenderà a Gianluca Minucci  (SEL) e ad Arianna Pelagaggi (Lista Noi Insieme) l'onere di guidare alle prossime elezioni comunali la lista “Monteporzio Progetto Comune” che vede uniti il Partito Democratico, SEL e la Lista Noi Insieme nell’obiettivo comune di riconquistare l’Amministrazione di Monte Porzio Catone.

Abbiamo chiesto a Emanuele Pucci di rispondere a qualche domanda per chiarire ai nostri concittadini le sue idee, i suoi obiettivi, le sue motivazioni.
D.: Come si è pervenuti a porre la tua candidatura a sindaco?
R.: Il consiglio direttivo del PD di MPC ha scelto all’unanimità di indicare il mio nome all’assemblea degli iscritti che si è svolta lo scorso 10 gennaio. Anche in questa occasione, molto partecipata da cittadini e da iscritti, la decisione è stata approvata all’unanimità e vista come un importante elemento di rinnovamento e di garanzia. Essa è apparsa idonea nel coinvolgimento di tutto il partito sul fronte della ricerca di un Progetto vero, tangibile, per lo sviluppo della nostra città. Tutto il dibattito al nostro interno è stato contraddistinto dall’impegno a pensare la modalità più valida di amministrare il nostro territorio, partendo da un profondo rinnovamento nel modo di fare, di agire e di pensare l’azione politica. Questi criteri sono stati indicati necessari anche nella scelta delle persone che saranno deputate ad incarnare tale processo. Il circolo PD si è mosso sempre all’insegna di una partecipazione sempre aperta e coinvolgendo la cittadinanza: non solo nell’elaborare le linee programmatiche da perseguire, ma anche nel ricercare e nel decidere  la possibile composizione della coalizione.
D.: Quali sono le motivazioni che hanno condotto il PD a concorrere alle prossime amministrative all’interno di una coalizione che vede da un lato PD e SEL, partiti vicini per affinità storiche, e da un altro lato “Noi Insieme”, i cui esponenti sono stati all’opposizione nella precedente giunta di Centro Sinistra?
R.: Questa scelta prende le mosse dall’azione che è stata sviluppata nelle iniziative politiche che il circolo PD ha condotto negli ultimi anni. La nostra critica alle scelte disastrose dell’amministrazione Gori ci ha visti nel tempo sempre più collaborare con i consiglieri di questa lista. Chi non ricorda le nostre proteste contro il tentativo di far approvare un grande centro commerciale in un’area meritevole di tutela: a Pilozzo,  bocciato dalla conferenza dei servizi 2 anni fa e recentemente riproposto, senza che si voglia fare un piano commerciale comunale? oppure le nostre critiche alla scelta di “rimandare” e di “abbonare” il pagamento di centinaia di migliaia di euro di ICI non pagata a un noto albergo; oppure la decadenza progressiva del centro storico, del nostro territorio comunale e delle sue ricchezze storiche, non ultima, ad esempio, la storica cappella di Sant’Antonino, lasciata in uno stato di miserabile abbandono? Oppure le nostre critiche alla scelta di “rimandare” e di “abbonare” il pagamento di centinaia di migliaia di euro di ICI non pagata a un noto albergo; oppure le nostre proteste per le spese per “festeggiare” la cittadinanza onoraria a uno straniero sconosciuto, poi misteriosamente “scomparso” dalla circolazione e ora, si dice, riapparso miracolosamente, in prossimità della campagna elettorale, con una “regalia” al Paese? Oppure le denunce per l’aumento smodato delle tassazione comunale, senza che il cittadino riceva i servizi adeguati? oppure le proteste contro la scelta di far costruire forni crematori nel nostro piccolo cimitero, per cui abbiamo raccolto, insieme a quei consiglieri di opposizione, oltre 1200 firme dei cittadini? È proprio in queste circostanze che abbiamo visto progressivamente crescere il consenso dei nostri concittadini a questa volontà di collaborazione con il gruppo consiliare della lista “Noi Insieme”.
D.: Ma qual’è stato il giudizio dei vostri iscritti in queste scelte?
R.: Il nostro congresso di circolo, nello scorso mese di ottobre, anche se con qualche perplessità (ma pur in assenza di contrarietà) espressa da qualche nostro iscritto, ha sancito la scelta di rivolgerci a tutte le forze che avessero volontà di dialogo e avessero a cuore i principi ai quali il nostro partito si ispira e che non sono mai, in alcun momento, stati messi in discussione. Forti di queste decisioni siamo quindi partiti nell’elaborazione di linee fondamentali su cui fondare una possibile alleanza. Abbiamo costatato che c’era un’esigenza di cambiamento non più rimandabile. Così abbiamo sviluppato il confronto con SEL e con il gruppo consiliare della lista “Noi Insieme”, con cui, come dicevo,  il percorso progettuale, partito da lontano, non è stato deciso all’ultimo momento. 
D.: Pensi che questa scelta possa rischiare di creare spaccature nel vostro elettorato? Quali argomenti avete per convincere i cittadini che tradizionalmente hanno sempre votato in un’area di centro sinistra?
R.: Tutto è stato fatto alla luce del sole, con la massima trasparenza e con il senso di responsabilità nell’intento di salvaguardare il futuro stesso di Monte Porzio Catone. Questo rischio è stato affrontato e risolto, proprio dialogando con i nostri iscritti, i sostenitori, i simpatizzanti e gli elettori  più critici, mettendo a punto, ripeto, un programma che, pur discusso e concordato con le altre forze politiche, non ha abbandonato mai alcuna delle nostre priorità, dal rinnovamento alle proposte concrete. Se non saremo pronti noi in primis a capire ed accogliere i segni del necessario cambiamento, come potremo chiedere agli altri di farlo? Per parte nostra siamo aperti all’informazione e al confronto. Per questo siamo fiduciosi che vengano comprese ed appoggiate le scelte fatte.
D.: Per la coalizione è stato scelto il nome “Monteporzio Progetto Comune”. È un chiaro riferimento al Vostro Programma di governo della città. Quali sono i suoi punti di forza e innovativi, di svolta rispetto all’attuale amministrazione?
R.: Nel Programma della Coalizione crediamo di essere riusciti a presentare non un libro dei sogni o una rete di vane promesse,  ma una realistica sequenza di intenti che rimetterà in corsa il futuro di Monte Porzio Catone salvaguardandone il tessuto umano, sociale e del territorio. Posso dire che il PD ha puntato al rispetto e al rilancio della vocazione ambientale e territoriale, con un freno alla cementificazione scriteriata, nel rispetto del Piano Regolatore Generale approvato dalla Regione soltanto 5 anni fa. Vogliamo ripartire dal creare un riequilibrio complessivo tra le abitazioni e i servizi, ora molto carenti specialmente in certe zone d’espansione; dotare i nuclei abitati sviluppatisi nei decenni passati dei servizi primari inerenti la vita quotidiana, come illuminazione, parcheggi o fognature, per passare a quelli secondari, come l’intrattenimento e la cultura. Vogliamo lanciare un progetto di città sostenibile che si focalizzi su idee e proposte per rilanciare le attività produttive, il turismo e l’agricoltura; sviluppare delle sinergie con i comuni vicini per realizzare economie nei servizi; incentivare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini nella gestione della cosa pubblica (in questo noi ci crediamo molto); in un’era di profonde diseguaglianze sociali, ormai globalizzate, cercare di dare risposte alle tante persone che oggi versano in stati di assoluta difficoltà; partire da scuola, politiche sociali, associazionismo, che è ormai un elemento strategico del nostro tempo.
D.: Se tu dovessi vincere le primarie di Coalizione e poi essere eletto sindaco cosa ti proponi di fare nell’immediato, quali saranno le prime azioni della nuova giunta per risolvere i molteplici problemi che affliggono Monte Porzio Catone?
R.: Come rispondevo prima, le cose da fare sono veramente tante, e non solo perché abbiamo in mente una nostra idea di sviluppo, una visione proiettata nel futuro, ma anche perché la città, in questi ultimi cinque anni è stata completamente abbandonata a se stessa. Molte opportunità e finanziamenti sono andati perduti, chiusi  presidi sanitari esistenti. Il degrado è molto forte e sentito, dal centro storico alle aree esterne e credo che la cosa più importante sia ridare fiducia ai nostri cittadini mettendo in campo immediatamente azioni concrete. Basta con gli spot elettorali, con i grandi annunci, in alcuni casi scellerati, come i forni crematori, o i 50 posti di lavoro “promessi” in un fantomatico centro commerciale o il megaparcheggio multipiano anch’esso fantomatico, idea riesumata di recente, ma di cui oggi non si sente più nulla. Bisogna ritornare a parlare della realtà concreta dei fatti, partendo dalle carenze oggi più vistose. Ad esempio serve rivedere nell’immediato l’impianto di raccolta differenziata e della tassazione collegata a questo e ad altri servizi, cose attualmente a nostro parere molto criticabili; serve affidare subito, e indicarne le scadenze, una pianificazione commerciale prevista per legge, così come un piano programmatico per la viabilità e i parcheggi; serve subito sbloccare la situazione di sequestro dei depuratori comunali, in collaborazione con gli Enti preposti, anche per porre fine al blocco, che dura ormai da anni, delle nuove forniture di acqua; serve subito programmare con la collaborazione dei cittadini iniziative di valore e di richiamo che rimettano in moto un turismo qualificato. Questo nell’immediato. Ma credo che la risposta migliore a questa domanda sia: per noi l’ “immediato” sono i cinque anni durante i quali dovremo riportare Monte Porzio Catone ad essere una città vivibile e dove sia bello anche trascorrere una giornata di svago e di tranquilla vita sociale. Dobbiamo tornare ad una grande stagione progettuale.
D.:Parliamo ora di squadra: quali sono i profili dei candidati che saranno inseriti nella lista della coalizione MPC e che potrebbero risultare validi per garantire il buon governo della nostra città?
R.: Noi abbiamo chiesto e ottenuto anche da parte delle altre forze politiche che ci affiancano, che la squadra che governerà la città sia composta da persone prevalentemente nuove e fortemente motivate. Ad esse vanno affiancati alcuni elementi di riprovata esperienza amministrativa che sappiano come gestire al meglio, e senza inutili perdite di tempo, la macchina comunale. All’insegna di un forte rinnovamento quindi, compenetrato da un’equilibrata esperienza, che non affondi però i suoi trascorsi in curriculum quindicennale o di più lunga durata, come ci risulta per  l’attuale maggioranza. Pensiamo anche che, pur nel risicato numero di 10 candidati previsti dalla legge, ci sia spazio per qualche persona proveniente dalla “società civile”. Tuttavia i nostri candidati saranno scelti anche a partire dall’effettivo bagaglio di competenze professionali, che ognuno porterà nella compagine come arricchimento e garanzia per i cittadini, al fine di affrontare i vari aspetti della complessa vita della città.
D.: Questa volta  le liste in competizione saranno tre con la partecipazione di quella del Movimento Cinque Stelle. Ritieni che una parte dell’elettorato tradizionalmente di sinistra potrà essere attirato dalle sirene di Grillo?
R.: Il “Cinque Stelle” è una realtà ma purtroppo la sua politica a livello nazionale, a mio parere, ha fortemente deluso gli italiani. Penso che la ragione del loro successo sia più nei demeriti della “classe politica” esistente, che nei meriti della loro proposta. Comunque nelle varie tornate elettorali locali, finora hanno mostrato una certa difficoltà a mettere in piedi programmi concreti e credibili. Credo che quello sia un punto negativo per loro, e le persone ormai misurano il loro consenso sulla base dei programmi. I nostri elettori sono certamente in grado di distinguere tra chi vuole fare veramente e chi sa soltanto strillare e criticare.
D.: Possiamo dire che c’è una cosa che da parte della giunta attuale ti ha particolarmente e negativamente colpito?
R.: Molte in verità. Innanzitutto questa maggioranza si è contraddistinta per una totale mancanza di programmazione e progettazione in tutti i settori dell’amministrazione, dalla gestione del territorio allo sviluppo turistico, commerciale, culturale: una totale aridità e miopia di cui la città ne ha gravemente risentito. Si sono mossi per compartimenti stagni, senza mai avere una visione complessiva del tutto. Parlano del rifacimento delle strade, ma in alcune vie si è proceduto in modo penoso; inoltre non sono stati in grado di realizzare neanche un solo posto auto e tutti sanno qual è il bisogno di parcheggi a Monte Porzio. Il pasticcio della TARES per cui i monteporziani sono stati costretti a esborsi insostenibili, a fronte di servizi scarsi e inefficienti. Il clientelismo e la demagogia che distruggono la buona politica e che hanno imperato in mancanza di idee e proposte, a discapito degli interessi generali. Il progetto sciagurato dei forni crematori che avrebbe compromesso per sempre lo sviluppo della città, e di cui solo l’intervento provvidenziale dei cittadini e delle forze oggi in coalizione ne ha permesso il ritiro. L’emarginazione colpevole delle aree esterne, come l’Armetta o i Pratoni-belvedere o la lottizzazione dei “cronisti romani”, emarginazione più volte denunciata da cittadini inascoltati, che faticano a sentirsi parte di questo comune. E poi ancora il centro storico, che sta diventando ormai un deserto, le cui condizioni di degrado e di abbandono sono sotto gli occhi di tutti. Capisco la crisi economica contingente, ma non è stato fatto proprio nulla per contrastare l’inarrestabile chiusura di molte attività e negozi, che ha tolto lavoro, reddito e prospettive a molti monteporziani. Gli attuali amministratori si sono limitati a portare avanti, per loro fortuna, opere già avviate e programmate dalle precedenti amministrazioni, come il palazzetto dello sport, il campo sportivo o la piscina comunale che sicuramente sarà inaugurata in campagna elettorale con grande sfoggio di “capacità”. Ma la domanda che mi faccio è: cosa lasciano al futuro della città? Quale idea, quale progetto lasciano ai cittadini da sviluppare per il domani? Chiunque vincerà dovrà ripartire da zero.
D.: Per concludere: parliamo del tuo quotidiano. Quali sono i tuoi interessi al di fuori della politica? E inoltre la tua esperienza professionale, da poco avviata, potrà essere di aiuto nella tua attività politica? Di contro il tuo eventuale impegno nella prossima amministrazione comunale potrà essere conciliato con la tua attività professionale e con la tua  vita privata?
R.: Sono tutte domande a cui rispondo a partire dall’impegno e dalla responsabilità che ho preso prima di tutto con me stesso nel momento in cui il partito ha deciso di affidarmi questo arduo compito. Io amo la mia città, e mi sono sempre sentito orgoglioso di essere cresciuto qui. Lo dico con un certo campanilismo, se mi è concesso. Per me fare politica ha significato sempre vedere il mondo con gli occhi degli altri, e con senso del dovere verso gli altri. Sicuramente i miei studi e le mie passioni, come la poesia, mi hanno aiutato a sviluppare questa sensibilità. Al di fuori della politica e della mia attività professionale, ho pubblicato due raccolte di poesie e sono molto appassionato allo studio della filosofia.

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