Il conguaglio della TARES arriva tardi, ma si riprende con gli interessi ciò che ci ha lasciato finora nelle tasche. La lettera del sindaco che accompagna la batosta parla di aumenti contenuti al 10% grazie ai progressi virtuosi della raccolta differenziata, ma su queste cifre abbiamo qualche riserva che cercheremo di approfondire con un’inchiesta tra la popolazione. Una cosa è certa: sui cittadini, oltre che la tariffa sui rifiuti, che deve coprire il 100% dei costi, gravano anche il contributo provinciale del 5% (dunque tassa su tassa che viene calcolata su un imponibile più alto) e i 0,30 euro a mq per i servizi indivisibili, che vanno allo stato, che prima non si pagavano.
Per inciso, con l'intento di offrire un servizio di pubblica utilità ai cittadini, per fare un po' di chiarezza abbiamo predisposto un opuscolo "Memorandum sulla TARES" che più volte richiameremo nel seguito.
Dunque di fronte ad aumenti che arrivano minimo al 15%, considerando la maggiorazione del tributo provinciale e la tassa sui servizi indivisibili, ma che toccano punte molto più clamorose per quelle utenze trattate in modo completamente diverso rispetto alla TARSU (pensiamo ai locali come i tinelli, molto diffusi ai Castelli, che non sono pertinenze di abitazioni, che la TARES tratta come utenze non domestiche anche se non sono destinati ad uso commerciale) l’Amministrazione dovrebbe essere molto attenta a non sbagliare nulla, soprattutto nella trasparenza, nella comunicazione di come il tributo sia stato calcolato, a cominciare dai costi dei servizi che determinano le tariffe.
Obietteranno che sul sito del Comune c’è tutto, ed invece ecco la pagina del Piano Finanziario che articola i costi dei servizi (riportata di seguito): sembra sia stata passata nella varecchina prima di essere pubblicata! Riusciamo solo a capire che i costi totali, determinati in via provvisoria, ammontano a 1.600.000 (l’ufficio competente ci ha informato che nel computo definitivo sono diventati 1.680.000) suddivisi in circa 730.000 costi fissi e 870.000 costi variabili. Certamente si può fare meglio in termini di contenimento dei costi, ma rimandiamo questa discussione a quando avremo sotto gli occhi i conteggi definitivi con lo spacchettamento delle varie voci leggibile.

Date dunque per buone queste cifre, mediante algoritmi presi in prestito dalla contabilità industriale (i cosiddetti driver nel gergo degli esperti di controllo di gestione), vengono determinate le tariffe generando la tabella 1, riportata nell’opuscolo che abbiamo preparato per aiutare i cittadini a capire qualcosa. I parametri che sono presi in considerazione sono:
  • per le utenze domestiche (abitazioni e relative pertinenze) il numero di utenze, la quantità dei rifiuti prodotti (è interessante capire come venga determinata), il numero degli occupanti e la superficie;
  • per le utenze non domestiche (attività commerciali) il numero di utenze, la quantità dei rifiuti prodotti (anche in questo caso è interessante capire come venga determinata), la categoria merceologica e la superficie.
Gli algoritmi utilizzati sono allegati alla delibera N. 41 di approvazione delle tariffe e reperibili sul sito del Comune, ma anche in questo caso la scarsa qualità delle immagini ci impedisce di entrare nel merito.
Il risultato è la già citata tabella 1 che contiene due tipi di tariffe:
  • la tariffa legata ai costi fissi (impropriamente chiamata Tariffa Fissa);
  • la tariffa legata ai costi variabili (impropriamente chiamata Tariffa Variabile).
Entrambe sono differenziate in base al numero degli occupanti per le utenze domestiche ed in base alla categoria merceologica per quelle non domestiche. Il regolamento dà indicazioni sulla categoria da applicare in casi particolari quali ad es. popolazione non residente, locali non commerciali ma non associabili ad alcuna abitazione, locali commerciali inutilizzati, ecc. (si veda l'opuscolo "Memorandum sulla TARES" che abbiamo preparato).
Ai fini della determinazione del tributo, per tutte le utenze la Tariffa Fissa deve essere moltiplicata per la superficie, mentre la Tariffa Variabile deve essere trattata in modo diverso:
  • per le utenze domestiche deve essere presa così com’è ed associata ad ogni singola abitazione (senza effettuare alcuna moltiplicazione), mentre deve essere posta uguale a zero per le pertinenze;
  • per le utenze non domestiche deve essere moltiplicata per la superficie come la Tariffa Fissa.
All’imponibile ottenuto sommando i due valori fin qui ottenuti (detti Importo Fisso ed Importo Variabile) deve essere aggiunto, per ogni categoria di utenze domestiche e non domestiche, il 5% a titolo di Tributo Provinciale e il tributo per i servizi indivisibili pari a 0,30 euro per ogni mq di superficie, pertinenze comprese.
Ai calcoli così effettuati devono essere applicati dei correttivi nei casi in cui sono previste delle riduzioni (si veda il Memorandum sulla TARES che abbiamo preparato).
Dunque in questo quadro già di per sé poco chiaro arrivano ai cittadini delle notifiche di pagamento a dir poco incomprensibili. Rimandando al solito Memorandum sulla TARES per i dettagli, qui ci limitiamo a sottolineare che:
  • i totali per immobile sono sbagliati;
  • le cosiddette Tariffe Variabili sono applicate in modo scorretto per le utenze non domestiche in presenza di pertinenze;
  • l’imponibile viene calcolato in modo indipendente dai totali palesemente sbagliati (scopriremo che è una fortuna perché questo dato è corretto).
Andiamo dunque all’Ufficio Tributi a chiedere spiegazioni e potete immaginare che fila troviamo! Il fatto che riceva solo due volte a settimana anche in momenti caldi come questo e che sia presente una sola delle due persone addette certo non aiuta a servire in modo adeguato i cittadini.
Si sa che le persone in fila non sono mai tranquillissime, ma in questo caso i commenti più ricorrenti ci sembrano molto appropriati:
  • non si capisce niente;
  • in due anni la tassa è raddoppiata (capiamo che si tratta di occupanti di tinelli o cantine non considerati pertinenze);
  • i dati catastali non sono presenti, come sono stati calcolati i mq?;
  • c’è un solo occupante, perché non è stata applicata la riduzione tariffaria?
Grazie al fatto che il Responsabile dell’Area Economico Finanziaria affianca l’unico addetto nel ricevimento del pubblico la fila comincia a scorrere più rapidamente e finalmente veniamo ricevuti anche noi.
Veniamo accolti con la massima disponibilità e messi a conoscenza di tutta la problematica con la massima trasparenza. In sostanza ci viene detto che gli errori già menzionati sui totali e sulla Tariffa Variabile sono da imputare ad una cattiva comunicazione tra il sistema informativo del Comune e quello di Poste Italiane, ci viene spiegato come leggere i dati dimostrandoci che l’ammontare del tributo è coerente con quanto prescrive il regolamento (vedi ancora una volta il Memorandum sulla TARES preparato da noi). Ci viene inoltre chiarito che:
  • in base al regolamento i tinelli/cantine non considerati pertinenze sono trattati come utenze non domestiche;
  • ove non sono presenti i dati catastali si tratta di una situazione transitoria, basata su dichiarazioni degli interessati in attesa effettuare il collegamento;
  • se c’è un solo occupante la riduzione tariffaria non è automatica, ma deve essere richiesta; viene applicata solo se era già stata ottenuta con la TARSU.
Ringraziamo e ce ne andiamo con la promessa di ricevere tutta la documentazione che sul sito è illeggibile, ma alla luce di quanto abbiamo già capito alcune considerazioni sorgono spontanee:
  • visto che le tariffe definitive si discostano (e nemmeno di pochissimo) da quelle esemplificative approvate con la delibera N. 41 del Consiglio Comunale, non era il caso di mettere sul sito il nuovo calcolo, visto, soprattutto, che quello provvisorio è illeggibile?
  • considerata la tipicità nella zona del “vino fai da te” non era il caso di abbassare le tariffe di tinelli/cantine?
  • perché in caso di unico occupante si applicano in modo corretto le relative tariffe, ma non gli si riconosce in modo automatico la riduzione?
  • chi doveva verificare che i dati riportati nelle notifiche di pagamento fossero corretti?
  • visto che la lettera di accompagno alle notifiche è firmata dal Funzionario Responsabile e dal Sindaco, che fine hanno fatto gli Assessori ai Tributi e all’Ambiente?
Chiunque in presenza di una situazione simile avrebbe fatto almeno tre cose:
  • simulazione del calcolo delle tariffe e confronti con gli anni precedenti prima di redigere e far approvare il regolamento;
  • messa in campo di tutte le possibili azioni di verifica preventiva, quali test a campione di tutte le tipologie di utenza e di immobili;
  • correzione, anche manuale, di eventuali errori riscontrati;
  • a frittata fatta, almeno distribuire, con mezzi cartacei e telematici, una documentazione che spiegasse ai cittadini gli errori commessi ed orientasse nella lettura delle notifiche.
Non facendo parte dell’Amministrazione non abbiamo potuto fare nulla per prevenire i disagi dei cittadini, però abbiamo predisposto un Memorandum sulla TARES (più volte citato nel presente articolo), a cui cercheremo di dare la massima diffusione, per aiutarli a capire come è stato calcolato il tributo e come devono essere interpretate le notifiche di pagamento.

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