Sabato 2 aprile 2016 con inizio alle ore 19,45, nella sede del nostro Circolo (a Monte Porzio Catone in via Verdi 21) e in collaborazione con l'associazione “Non canto la salsiccia” Marina De Felici presenta "DONNE NELLA CONOSCENZA 2".
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile occidentale è una storia di oscuramento e di emarginazione fino alla fine dell'Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento. In molti paesi in via di sviluppo ancora oggi non sono riconosciuti alle donne i più elementari diritti di esseri umani.

Non ci addentreremo in analisi socio-politiche sull’origine di questa discriminazione, che risale molto indietro nei secoli. Possiamo fare soltanto qualche semplice considerazione: forse già nelle epoche preistoriche, la forza fisica necessaria per sopravvivere, le numerose gravidanze e il lungo periodo di allattamento e di cura della prole hanno portato alla differenziazione dei compiti. Il desiderio maschile di accertare l’identità della propria discendenza ha determinato inoltre il controllo della riproduzione e quindi della sessualità e più estesamente della libertà femminile, attraverso il controllo del corpo e della mente, attuato in varie forme e modalità. L’alienazione delle donne dalla dimensione intellettuale dell’esistenza è una di queste.
La speculazione intellettuale, soprattutto di carattere scientifico, è appartenuta per millenni al sesso dominante, quello maschile, con una sostanziale esclusione della componente femminile dalle vie della conoscenza. Ciò ha limitato molto la loro partecipazione non soltanto allo sviluppo della scienza, ma anche alla sua narrazione e trasmissione.
Una buona parte dell’operazione di emarginazione è stata attuata dalla religione: l’istituzione maschile d’eccellenza che in occidente ha operato con maggior costanza e veemenza per impedire, in particolare delle donne, l’esercizio del pensiero e della libera ricerca è la chiesa cattolica. Anche se, paradossalmente, per secoli le donne che potevano avere accesso all'istruzione erano proprio quelle rinchiuse nei conventi.
Lontane dalle università e dalle accademie, isolate, le donne che sono emerse nel passato erano soprattutto umaniste, pittrici, scrittrici, poetesse, ma molto più raramente scienziate.
Alcune donne sono riuscite comunque a superare i limiti dei vincoli culturali delle epoche in cui sono vissute. Hanno superato i pregiudizi circa la loro inadeguatezza e sono arrivate a condurre indagini conoscitive

Marina De Felici

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